POST 257
È finita un’epoca. Nel quasi silenzio generale è morta la farmacia tradizionale. Dopo una lunga agonia, se ne è andata.
Nessun funerale. Nessuna commemorazione. Nessuno sciopero. Neppure quelle “lenzuolate” che avevano accompagnato nell’estate del 2006 l’approvazione del Decreto Bersani.
Forse il maggior caldo di questo particolare agosto. Forse la rassegnazione di una categoria che nell’ultimo decennio ha visto sgretolarsi molte delle proprie certezze. La stessa propria identità.
Farmacia e Farmacista erano da sempre un’unica cosa. Corpo e anima di un servizio di primaria importanza.
Fino al ’91 infatti solo un farmacista, in possesso di particolari requisiti, poteva essere titolare di farmacia, mantenendone la responsabilità sanitaria e la gestione sotto forma di ditta individuale.
Ma anche dopo, quando con la Legge n.362/91 si diede la possibilità alle società di persone (s.a.s. e s.n.c.) di acquisirne la titolarità, fu ribadita la condizione che tutti i soci fossero farmacisti e che il direttore sanitario fosse uno di essi.
Le catene, o meglio le “piccole catene di farmacie”, nascono con Bersani nel 2006, quando fu consentito a queste società di acquisire fino a quattro titolarità, purché tutte all’interno della stessa provincia e, sempre al fine di sottolineare l’impronta personalistica del sistema, con la condizione che i soci/direttori fossero almeno pari al numero delle farmacie.
Oggi invece, con la nuova Legge sulla concorrenza, chiunque potrà acquisire una, due, dieci, mille farmacie.
Chiunque, sì! Perché se è vero che permangono alcune “incompatibilità”, alcune limitazioni, le possibilità di aggirarle sono ora molteplici.
Le nuove regole del gioco consentono ai grandi capitali, ai grandi gruppi industriali e commerciali, alle multinazionali e alla finanza, di entrare prepotentemente nel settore. Di snaturarlo. Stravolgerlo.
Non solo la “personalizzazione” del servizio, ma anche la tripartizione della filiera distributiva del farmaco (industria, distribuzione intermedia, farmacia), che da sempre è stata garanzia di efficienza e soprattutto di efficacia, viene di fatto superata.
Capire chi, alla fine di questa lunga partita, ha vinto e chi ha perso è facile.
Addio, caro vecchio, farmacista!
Giovanni Loi
Dottore Commercialista – Studio EPICA – Treviso