POST 311
Tra le varie disposizioni contenute nella Legge di bilancio, meritano un richiamo due importanti norme che riguardano la Farmacia, sebbene più rivolte alla farmacia del futuro che a quella di oggi.
Innanzitutto si segnala un intervento a favore dell’Enpaf, considerato che, a seguito dell’approvazione della Legge sulla concorrenza e quindi della possibilità anche per i “non-farmacisti” (ovvero di soggetti non iscritti all’Istituto previdenziale di categoria) di essere soci di società titolari di farmacia, avrebbe subito una pericolosa riduzione delle proprie entrate.
La Legge di bilancio 2018 è quindi intervenuta prevedendo che le società di capitali, le società cooperative a responsabilità limitata e le società di persone proprietarie di farmacie private, qualora i soci “non-farmacisti” abbiano la maggioranza del capitale sociale, dovranno versare all’Enpaf un contributo pari allo 0,5% del fatturato annuo netto iva. Il contributo dovrà essere corrisposto entro il 30 settembre di ogni anno con riferimento ai valori di fatturato dell’anno precedente.
Un’altra importante disposizione riguarda la “Farmacia dei servizi” che, come noto, stenta a decollare a causa della ridotta, se non assente, convenienza economica per la farmacia: costretta a sostenere elevati costi a fronte di ricavi spesso contenuti o irrisori.
Nella Legge di bilancio è previsto l’avvio in forma sperimentale della remunerazione delle prestazioni erogate dalle farmacie con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale.
La sperimentazione riguarderà complessivamente nove Regioni, con popolazione residente superiore ai due milioni, distribuite lungo tutto il territorio nazionale, di cui tre verranno selezionate dal Min. della Salute (di concerto col MEF e la Conferenza Stato-Regioni) già nel 2018, altre tre nel 2019 e infine ulteriori tre nel 2020.
L’importo stanziato per la sperimentazione è pari ad euro 6 milioni il primo anno, 12 milioni il secondo e 18 milioni l’ultimo.
Giovanni Loi
Dottore Commercialista – Studio EPICA – Mestre Venezia