POST 396
E’ in corso in Parlamento il vaglio del decreto attuativo direttiva Ue Atad 1 (2016/1164, anti tax avoidance directive) che rivedrà il calcolo della deducibilità degli interessi passivi per i soggetti che applicano l’articolo 96 del Tuir.
Punto cardine della norma riguarda il fatto che la deducibilità degli interessi sarà legata al reddito operativo fiscale e non più a quello civilistico.
In sintesi, oggi le società di capitali in genere deducono gli interessi passivi di natura finanziaria in proporzione ad una percentuale (30%) del reddito operativo/caratteristico prodotto nell’esercizio (Rol).
Tenuto conto che in linea di principio il reddito operativo fiscale risulta quasi sempre maggiore rispetto a quello civilistico, per effetto dell’applicazione della normativa tributaria, ne consegue che il limite massimo di interessi passivi deducibili aumenterà.
Tuttavia, si devono registrare degli elementi di svantaggio.
La norma così com’è in discussione non prevede più l’esclusione dal calcolo degli interessi passivi capitalizzati per la costruzione in economia di beni strumentali. Inoltre, la “riportabilità a nuovo” del reddito operativo in eccesso (Rol) sarà quinquennale e non più illimitata nel tempo.
Ulteriore aspetto di novità riguarda la riportabilità a nuovo anche degli interessi attivi e rimane inalterata quella relativa alla recuperabilità negli esercizi successivi degli interessi passivi non dedotti.
Decorrenza dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, pertanto a partire dal 2019.
Luca Zannoni
Dottore Commercialista – Studio EPICA – Treviso