POST 421
Con la recente ordinanza
n. 20978 del 23 agosto 2018 la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sul
tema della qualificazione delle somme erogate dai soci alle società da loro
partecipate.
Tali somme posso infatti
essere erogate a titolo di mutuo (cd. “finanziamento soci”), con il conseguente
obbligo per la società di restituire la somma ricevuta ad una determinata
scadenza, oppure di versamento, destinato a essere iscritto non tra i debiti,
ma a confluire in apposita riserva “in conto capitale” senza fare insorgere in
capo al socio alcun diritto alla restituzione.
La Corte ha chiarito che
la “qualificazione nell’uno o nell’altro
senso della dazione della somma dipende dall’esame della volontà negoziale
delle parti, e la relativa prova, di cui è onerato il socio attore in
restituzione, deve trarsi dal modo in cui il rapporto è stato attuato in
concreto, dalle finalità pratiche cui esso appare essere diretto e dagli
interessi che vi sono sottesi”.
Nel caso in esame,
applicando i suddetti principi, i giudici hanno qualificato quale versamento
l’apporto patrimoniale di denaro effettuato dal socio in un momento in cui la
società versava in una situazione di tensione finanziaria e, conseguentemente,
hanno rigetto la domanda restitutoria avanzata dal socio.
Tommaso Talluto
Avvocato – Studio EPICA – Treviso