POST 159
Con il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, a quanto annunciato in questi giorni, si è avviato il processo di eliminazione degli studi di settore quale strumento di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Anche questo provvedimento è dettato dal nuovo corso instaurato dall’Amministrazione Finanziaria nella lotta all’evasione fiscale attraverso il dialogo e la collaborazione (c.d. compliance) con il contribuente. Il nuovo corso auspicato per gli studi di settore è il passaggio da strumento di legittimazione all’accertamento a quello naturale di strumento a supporto per la selezione dei contribuenti da controllare.
Il percorso di riforma si svilupperà su due binari.
A partire dal prossimo esercizio 2017 saranno introdotti gli indicatori di fedeltà fiscale per i contribuenti attualmente soggetti a studi di settore / parametri.
Successivamente, un decreto del Ministero dell’Economia dovrà disciplinare modalità e termini per la cancellazione progressiva di studi di settore e parametri. L’obiettivo del Governo è che il nuovo sistema sia a regime dal 2018.
Resta fermo, però, l’obbligo della compilazione di studi e parametri ancora per l’esercizio 2016.
I nuovi indicatori di fedeltà fiscale saranno richiesti ai contribuenti per procedere ad una valutazione di questi ultimi secondo un grado di affidabilità fiscale. Gli indici verranno desunti dai dati statistici e storici correlati all’attività svolta dal contribuente. Si passerà, pertanto, da un sistema con finalità oggi “accertativa” a quello diametralmente opposto di tipo premiale associato a tali indici, con il quale il contribuente virtuoso potrà accedere ad agevolazioni nei controlli, fatti salvi i casi di frode.
Luca Zannoni
Dottore Commercialista – Studio EPICA – Treviso