POST 230
Con comunicato stampa n. 39
del 14 marzo 2017 il MEF ha reso noto che le autorità competenti di Italia e
Svizzera hanno concluso un Accordo
per rendere operativo lo scambio di informazioni a fini fiscali attraverso le
cd. “richieste di gruppo” in
base all’articolo 27 della Convenzione per evitare le doppie imposizioni.
Tale accordo, in vigore già
dallo scorso 2 marzo 2017, definisce le modalità operative per una specifica
categoria di “richieste di gruppo” e
riguarda in particolare i “contribuenti
recalcitranti” ovvero quei clienti italiani che non hanno voluto fornire
adeguate rassicurazioni sulla regolarità dei fondi depositati presso le
istituzioni finanziarie svizzere interessate.
Le “richieste di gruppo” – si legge ancora nel comunicato – potranno
riferirsi a fatti e/o circostanze esistenti o realizzate a partire dal 23 febbraio 2015 (data di firma del
Protocollo) e potranno riguardare anche informazioni su conti chiusi e quelli
“sostanzialmente chiusi” di pertinenza di clienti italiani.
Il comunicato si
conclude con un esplicito invito, a chi ancora non lo avesse fatto, ad aderire
alla nuova Voluntary Disclosure definendola
come “un importante opportunità per i
contribuenti italiani che intendono regolarizzare la propria posizione fiscale
con riguardo alle attività detenute all’estero in violazione delle norme
fiscali”.
Si aggiunge così un ulteriore
tassello al quadro della cooperazione internazionale volta alla trasparenza
fiscale che, lo ricordiamo, anche attraverso lo scambio automatico di
informazioni in vigore dal prossimo settembre 2017, consentirà
all’amministrazione finanziaria italiana di ricevere informazioni nominative su
contribuenti italiani con disponibilità finanziarie presso un ampio numero di
paesi, compresi i maggiori centri finanziari.
Alberto
Simonetti
Dottore Commercialista – Studio EPICA – Treviso