POST 295
È’ attualmente all’esame del Senato la c.d. “Legge di
Bilancio 2018” contenente modifiche sostanziali anche al ticket sul licenziamento introdotto
nel 2012 dalla Riforma Fornero, che altro non è che un contributo dovuto
all’INPS dal datore di lavoro in caso di licenziamento di dipendenti a tempo
indeterminato (o comunque in tutti i casi in cui il lavoratore abbia diritto
all’indennità di disoccupazione) ai fini di
finanziare la Naspi.
Attualmente il ticket ammonta al 41% del massimale Naspi,
cioè a circa 490€ per ogni anno di anzianità di servizio fino ad un massimo di
tre, quindi con un massimo di circa 1.470€
per i contratti di durata pari o superiore a 36 mesi.
Il DDL Legge di Bilancio 2018, articolo 20
comma 2, prevede un raddoppio di
questa aliquota: si passerà quindi all’82% per un totale massimo di 2.940€.
Questa
previsione è limitata ai licenziamenti collettivi attuati dai datori di lavoro tenuti alla
contribuzione per il finanziamento dell’integrazione salariale straordinaria CIGS
(per esempio imprese industriali ed artigiane sopra i 15 dipendenti e
aziende commerciali sopra i 50 dipendenti).
L’aumento del ticket non riguarderebbe però le procedure già avviate
in base all’articolo 4 della legge 223/1991 entro il 20 ottobre 2017.
Ricordiamo inoltre che dal 1 gennaio 2017 nell’ipotesi
di licenziamento collettivo dove manchi un accordo sindacale
l’importo del ticket calcolato come sopra indicato va moltiplicato per tre volte.
Raffaella Casellato
Consulente del lavoro